Di cosa ti parlerò
Vuoi veramente eliminare i cattivi odori dal tuo Compostaggio Industriale? Allora devi stroncarli sul nascere!
“Se conosci il tuo nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura.
– Sun Tzu da “L’Arte della Guerra”
Sai, credo che poche cose al mondo possano puzzare quanto la Zona di Ricezione e la Biostabilizzazione di un impianto di Compostaggio Industriale.
Si tratta di un odore incredibilmente nauseabondo e persistente, capace di combinarsi con il sebo di pelle e capelli, e solo dopo una lunga doccia bollente, forse, puoi riuscire a liberartene!
Ma se nel Compostaggio Industriale funziona tutto correttamente, puzza lo stesso?
Domandone da 1 milione di Dollari!!!
Come per gli impianti di Depurazione, anche per il Compostaggio Industriale c’è il solito mantra che recita: “se l’impianto è ben dimensionato e ben gestito, non deve assolutamente puzzare”
L’hai già sentito, vero? Il problema di fondo però, è che nonostante il processo biologico di trasformazione della frazione umida in compost, sia assolutamente naturale e spontaneo, ritengo che una gestione precisa, corretta e puntuale di un impianto di compostaggio industriale, sia praticamente impossibile!
A mio parere, si tratta di una tra le attività più complicate ed imprevedibili che esistano!
Sono talmente tante le variabili da tenere sotto controllo e talmente diverse le problematiche che si possono verificare in ognuna delle diverse sezioni del processo, che sono straconvinto che sia quasi impossibile impedire che puzzi, solamente con una corretta gestione.
In questo articolo però, preferirei non perdermi nel labirinto delle procedure operative per la gestione degli impianti di compostaggio industriale, proprio perché ovunque in letteratura puoi trovare libri, trattati o Linee Guida, scritte da luminari o da tecnici, molto più ferrati di me in questa materia.
Ma tutti gli impianti di Compostaggio Industriale, hanno già dei sistemi di Abbattimento Odori.
Certo! Ma correggimi se sbaglio. Se volessimo riassumere in poche parole, che cosa suggeriscono tutte le varie Linee Guida per contenere le molestie olfattive in un compostaggio industriale, potremmo dire che è sufficiente avere: uno stabile ben dimensionato, completamente chiuso e tenuto in leggera depressione, con tutta l’aria interna aspirata, canalizzata e trattata attraverso un sistema di abbattimento biologico (biofiltro), preceduto o meno da un chimico-fisico (scrubber). Corretto?
Tutto molto bello, se fosse così semplice. Ma se gestisci un impianto di Compostaggio Industriale, allora sai perfettamente quanto tutto questo possa non essere assolutamente sufficiente!
Nonostante ci troviamo nel pieno della 4a Rivoluzione Industriale, il Fattore Umano resta ancora una pesante variabile.
Cosa intendo? Ovviamente sto ironizzando, ma giusto per capirci, ti faccio qualche esempio, …vediamo se ti ci ritrovi:
Potrei continuare ancora, ma credo di aver inquadrato a sufficienza il problema:
Per quanto ti impegni a far rispettare tutte le procedure operative per la corretta e puntuale gestione del tuo impianto di Compostaggio Industriale, ogni santo giorno se ne verifica una che ti manda a ramengo tutti gli accorgimenti …ed il tuo impianto puzza!!!
Se stai leggendo questo articolo, allora immagino che avrai sicuramente già avuto modo di appurare che, incaponirsi per trovare “La Procedura Perfetta” quella cioè, che ti permetta di anticipare ogni problema, in modo da poter serenamente delegare tutto il trattamento degli odori, ai dispositivi posti giù in fondo, a valle di tutto il processo produttivo, possa non rappresentare una soluzione vincente.
Nel Compostaggio Industriale, “i problemi vanno affrontati sul nascere!!!”
“Uccidi il mostro finché è piccolo.
– Roberto Re
Fin da piccolo, mia madre mi ha sempre detto: “I problemi vanno affrontati sul nascere!“.
Questo consiglio, mi è stato molto caro durante la mia vita, ma si sta rivelando ancora più valido per la mia vita professionale.
Perché aspettare che il cattivo odore attraversi tutte le varie fasi del processo produttivo, per poi cercare di eliminarlo all’ultimo, con dei sistemi posti lontano, a valle di tutto?
Durante tutto quel il tragitto, più di una cosa può andare storta: più rimandi e più difficile sarà mantenerne il controllo.
In aggiunta, eliminare il cattivo odore, proprio lì dove viene generato, può offrirti anche un triplice vantaggio:
(Se sei interessato ad approfondire meglio questi 3 punti, leggi l’approfondimento: come funziona il nostro olfatto).
La scoperta dell’acqua calda?
Ovviamente non voglio far passare questa mia considerazione come la scoperta del secolo che stravolgerà per sempre il mondo del compostaggio industriale, perché basta affacciarsi un attimo su internet per vedere che il mercato già offre tantissime soluzioni, più o meno efficaci, per neutralizzare il cattivo odore “in situ“.
Per lo più, si propongono sistemi di nebulizzazione, che irrorano soluzioni più o meno concentrate di coprenti (solitamente profumi) o prodotti neutralizzanti chimici o biologico-enzimatici.
In questo articolo, non voglio neanche analizzare e mettere a confronto queste tipologie di prodotto, perché è un argomento parecchio lungo e complesso e merita un articolo dedicato, che spero di affrontare quanto prima.
Qui ed ora, voglio concentrarmi più sulla tecnologia per la diffusione di questi prodotti, ragionare con te sui pro e contro e, alla fine, raccontarti quali sono le novità più innovative ed efficace in commercio.
Nebulizzazione nel Compostaggio Industriale? Pro e Contro
Per l’abbattimento degli odori negli impianti di compostaggio industriale, la nebulizzazione è diventata oramai, uno dei sistemi più in uso da anni.
Il livello di conoscenza e di padronanza di questa tecnologia insieme a tutti i passi fatti per la sua ottimizzazione e perfezionamento, hanno permesso di raggiungere rendimenti veramente interessanti.
I vantaggi di questo sistema, ormai sono già stati detti e ridetti. Scrivere ancora di quanto sia semplice ed economico da realizzare; di come permetta un buon abbattimento delle polveri; di quanto si abbia la possibilità di giocare sulla dimensione delle gocce sino ad ottenere una vera e propria atomizzazione o micronizzazione, etc. potrebbe diventare noioso e ripetitivo.
Per contro, devo dirti però, che la nebulizzazione presenta tutta una serie di problematiche non trascurabili, che sarebbe meglio non prendere alla leggera.
Nebulizzazione: una tecnologia obsoleta?
Di tutti i possibili svantaggi che la nebulizzazione può presentare nelle diverse realtà applicative, voglio focalizzarmi solamente su 3 importanti inconvenienti, che ritengo siano di fondamentale importanza:
1) Piogge acide
In ambienti come la Ricezione, ma soprattutto nella Stabilizzazione Dinamica o Biostabilizzazione, in caso di problemi nella gestione del processo, possono verificarsi emissioni anomale di Acido Solfidrico (o Idrogeno Solforato – H2S). In questi casi, l’utilizzo della nebulizzazione, può comportare pesanti problemi di corrosione.
Infatti, il famigerato composto, dall’odore di uova marce, generato da accidentali condizioni anaerobiche nel compost, risulta essere moderatamente solubile in acqua (a 20°C per circa 4 g/l), ma quanto basta per creare una soluzione acida con un pH di 4,5.
Si tratta quindi, di una nebbiolina acida, che depositandosi sulle strutture, causa un’ossidazione spinta.
In queste situazioni disfunzionali, anche la sola umidità prodotta dal processo metabolico dei batteri, potrebbe bastare per generare una corrosione importante, …immagina con la nebulizzazione!
Credo che, girando nell’impianto, anche a te sia capitato di notare i carter di protezione, le griglie di ventilazione, i macchinari, le paratie, i ventilatori, le corsie, le porte, etc., tutte arrugginite.
Se si verificano spesso problemi nella gestione del compost, rendere ancora più umido l’ambiente, potrebbe far lievitare di molto, i costi per la manutenzione.
2) Rischio biologico
Se le linee di nebulizzazione non vengono realizzate e soprattutto manutenzionate secondo precisi standard qualitativi, esiste il serio pericolo che si possano formare all’interno, intere colonie batteriche patogene, come la famigerata Legionella, che rappresenta un rischio biologico molto importante, …spesso anche mortale!
Mi riferisco ad impianti di nebulizzazione realizzati con terminali ciechi, con zone dove l’acqua ristagna, con tubazioni eccessivamente lunghe e con tratti di linea esposti all’aria atmosferica (vasi di espansione, vasche di ricircolo, serbatoi di adduzione, etc.), ma soprattutto impianti nei quali non viene effettuata regolarmente una specifica e completa disinfezione di tutta la linea.
Credo che questo, sia un aspetto sulla quale valga la pena soffermarsi un attimo in più, per riflettere.
(Leggi l’approfondimento: Nebulizzazione per l’abbattimento odori? OK, ma occhio alla Legionella!)
3) Corto circuito
Un criterio per valutare la qualità di una nebulizzazione, è che non bagni.
In altre parole, che non formi delle pozzanghere sul pavimento dell’impianto, poiché, oltre a renderlo ancora più scivoloso, provocherebbe un aumento del percolato da smaltire.
Per rispettare questo criterio e sfruttare a pieno l’effetto di lavaggio dell’aria interna allo stabile (intrappolando anche la polvere), si riducono notevolmente le dimensioni delle gocce, parlando di “micronizzazione o atomizzazione“.
Il problema è che se non viene posizionata correttamente la linea, si corre il rischio che l’azione combinata dei moti convettivi in risalita dai cumuli caldi e dell’impianto di aspirazione, possano mantenere in sospensione e quindi risucchiare via tutta la nebbiolina prodotta, creando un corto circuito che vanifica completamente il trattamento antiodore.
Abbattimento Odori nel Compostaggio Industriale: ecco le nuove tecnologie che hanno sostituito la nebulizzazione.
Recentemente, sono state messe a punto e proposte sul mercato, diverse tecnologie di diffusione veramente interessanti. Si tratta di tecnologie in grado di combinare tutti gli effetti positivi della nebulizzazione, riuscendo, al contempo, a compensare quelli negativi. Sistemi che hanno deciso di abbandonare l’acqua come mezzo di diffusione, preferendo piuttosto l’aria.
Sto parlando di tecnologie che utilizzano: ultrasuoni, piuttosto che aria compressa o soffianti interne, etc., abbinati o meno a ventilatori o canalizzazioni microforate, in grado di diffondere uniformemente in tutto l’ambiente, specifici prodotti neutralizzanti (direttamente puri, o anche diluiti).
Hai mai sentito parlare di sistemi a “vapore freddo” o ad “aria satura“?
Ecco, in estrema sintesi, si tratta di sistemi in grado di vaporizzare a freddo un prodotto liquido molto volatile, mediante: o aria compressa ed ugelli Venturi; o dispositivi vibranti a frequenze ultrasoniche; o ancora soffianti che spingono l’aria a lambire la superficie di un prodotto, estraendo direttamente le Molecole Attive.
Ovviamente devono essere impiegati prodotti specifici, pensati proprio per quell’applicazione, …ma solitamente sono delle speciali miscele leggermente oleose, che vengono fatte evaporare a freddo.
Ecco, come ti ho anticipato prima, questa leggera nebbiolina (o fuming), a questo punto, può essere diffusa negli ambienti nei modi più creativi e diversi, come: ventilatori, teste di diffusione, tubazioni microforate, etc., l’importante è che vengano ben dimensionati e che riescano a saturare l’ambiente, di quelle speciali molecole attive neutralizzanti che, interagendo chimicamente con quelle maleodoranti, riescano a legarsi chimicamente con esse, sino a modificarne struttura, polarità o attività e, trasformandole così da “molecole maleodoranti“ a “molecole non-odoranti“.
Questa cosa non te l’ho mai detta!
In qualche impianto, è stato segnalato un ulteriore possibile vantaggio. È ancora tutto da verificare, ma sembra che queste miscele oleose, diffuse attraverso il cumulo di compost in maturazione dinamica, possano in qualche modo aver stimolato il metabolismo dei batteri, accelerando la maturazione e migliorando la qualità del compost finale.
…ma questo, lasciamolo per ora da parte, sino a che non vi saranno maggiori evidenze analitiche a documentarlo.
Vantaggi e benefici
Per chiudere, riassumiamo velocemente quali sono i principali vantaggi di queste tecnologie:
Conclusioni
Se volessi riassumere con una battuta, il concetto alla base di questo articolo, potrei dirti che: abbattere efficacemente i cattivi odori in un impianto di Compostaggio Industriale, è come giocare ad “Acchiappa la Talpa”: il Cattivo Odore, dev’essere neutralizzato assolutamente, non appena tira fuori la testa!
Agire immediatamente ed efficacemente, quando e dove il cattivo odore viene generato, può fare la differenza tra avere il controllo o essere succubi del proprio impianto, …tra il dominare il processo o farsi trasportare dagli eventi.
Di tutto quanto detto, l’aspetto che personalmente trovo più entusiasmante è che, in generale, la tecnologia sta facendo passi da gigante, riuscendo ad offrire sempre più soluzioni valide, in grado di operare efficacemente in qualsiasi situazione e con qualsiasi criticità, e tutto, con costi di investimento, di gestione e di manutenzione sempre più abbordabili.
Buon pomeriggio, lei offre consulenza o impianti?
Salve Aroldo, io principalmente mi occupo di consulenze, studio il miglior modo per risolvere il problema odorigeno, poi, in base alla soluzione che trovo, ho diverse partnership con delle multinazionali specializzate, a cui mi rivolgo, per gli impianti o anche solo i prodotti.
che prodotti consiglia da inoculare in un biofiltro esistente?
Salve Gianni
Esistono diversi prodotti biologici, che servono per riseminare e riattivare un biofiltro.
Immagino si riferisca ad un biofiltro a servizio di un Impianto di Compostaggio Industriale?
Mi contatti telefonicamente, mi serve qualche informazione in più e poi le saprò consigliare il prodotto migliore.
Saluti.