Di cosa ti parlerò
Imballaggi in plastica: lo stoccaggio all’aperto delle balle di plastica pressata, ti crea problemi per il cattivo odore? Niente di più facile, ecco la soluzione!
“Tutte le cose sono difficili prima di essere facili.
– Thomas Fuller
Doverosa premessa
Negli ultimi anni, si fa un gran parlare di Economia Circolare.
Diciamo che finalmente, dopo anni di sfruttamento incondizionato delle risorse naturali, stiamo iniziando a realizzare che, forse, se vogliamo ancora dare una qualche chance al nostro pianeta, dobbiamo incominciare a rispettare un po’ più l’ambiente e magari prendere esempio da gran parte delle altre specie viventi, che invece riescono a vivere perfettamente integrate con il loro habitat.
Un ritorno al: “del maiale non si butta via nulla” che, a dirla tutta, già ci apparteneva, quando vivevamo ancora in armonia con la natura, venerandola come una divinità, avendo capito qualcosa che poi, con il tempo ed il consumismo, abbiamo dimenticato.
Economia Circolare e Cattivi Odori
Ma cosa c’entra tutto questo con il problema dei cattivi odori?
Be’, come ben saprai, uno dei passi fondamentali di questa riconquista dell’Economia Circolare e dello Sviluppo Sostenibile, è una corretta Raccolta Differenziata con il completo Riciclaggio dei Rifiuti Solidi Urbani.
Dove voglio arrivare? Praticamente tutti gli impianti di separazione, recupero e riciclaggio dei Rifiuti da Raccolta Differenziata, spesso si trovano ad affrontare seri problemi di cattivo odore.
La frazione merceologica più impattante da questo punto di vista, è senza dubbio quella dell’umido o frazione organica, la cui gestione crea non pochi problemi. Ma si tratta di una questione annosa che ho già affrontato in un altro articolo sui sistema di Abbattimento Odori nei impianti di Compostaggio Industriale.
Problemi di cattivo odore nel riciclaggio degli Imballaggi in plastica
Il problema che mi interessa analizzare oggi, è invece quello riguardante le altre tipologie di rifiuto riciclabile, ossia gli imballaggi in plastica, in materiali metallici, in carta, in vetro, etc., anch’essi capaci di generare gravi problemi a causa degli odori molesti.
Concentrandoci per ora solamente sugli imballaggi in plastica. La causa del cattivo odore, è principalmente da ricercarsi, in una scarsa informazione o in una trascuratezza di base degli utenti che aderiscono alla Raccolta Differenziata e che separano maldestramente i propri rifiuti prima di conferirli al servizio di raccolta e di riciclo della plastica.
A cosa mi riferisco? La raccolta differenziata, per quanto possa sembrare semplice, non lo è affatto. Senza voler entrare in merito a comportamenti dolosi o colposi, un tipico errore, oramai entrato nella consuetudine e quindi difficile da correggere, è quello di gettare via gli imballaggi in plastica unti o comunque sporchi di residui alimentari (bibite, olio, succhi, latte, sciroppi, creme, salse, yogurt, etc).
Per gli imballaggi in plastica, non dico di arrivare a separarli per polimeri, come li classifica lo SPI (Society of Plastic Industry), che li codifica in ben 7 tipologie distinte, ma sarebbe buona prassi almeno, quella di togliere e separare il tappo e dargli una sciacquatina veloce, prima di gettarlo nel bidone o nel sacchetto per la raccolta differenziata. Tutti quei frammenti o residui alimentari al chiuso, in assenza d’aria, innescano un processo di putrefazione o fermentazione anaerobica, che genera una gran quantità di cattivi odori.
Sicuramente sarà capitato anche a te, almeno una volta, di aprire un sacchetto per la raccolta degli imballaggi in plastica, che magari era chiuso da diversi giorni. Avrai notato anche tu quanto possano arrivare a puzzare!
Immagina ora quell’odore nauseante, centuplicato in un grosso impianto di selezione e riciclaggio, che può arrivare a gestire anche diverse tonnellate di questi rifiuti! Durante le varie fasi di lavorazione, questi imballaggi in plastica, vengono rotti, aperti e separati e l’odore che può liberarsi in uno stabilimento del genere, può essere molto intenso.
Esistono 1000+1 sistemi, capaci di eliminare efficacemente i cattivi odori, all’interno di un capannone industriale: dalle tecnologie che intervengono direttamente all’interno dello stabile, andando a neutralizzare i cattivi odori direttamente dove vengono generati; ai sistemi che tengono il capannone in leggera depressione e trattano a valle l’aria aspirata mediante scrubber che lavorano con o senza reagenti chimici aggressivi e/o biofiltri.
Se ti va, ne ho parlato approfonditamente nell’articolo: Abbattimento Odori nel Compostaggio industriale.
Noie olfattive per gli imballaggi in plastica pressati e legati in balle e stoccati all’esterno
La problematica che vorrei analizzare in questo articolo, riguarda invece la situazione che spesso si viene a creare alla fine del processo di separazione, quando cioè, il materiale viene pressato, legato e stoccato in balle, in apposite aree esterne, dove non sono previsti, o dove può diventare veramente oneroso, prevedere opportuni sistemi di contenimento dei cattivi odori.
Stoccaggi importanti di questi imballaggi in plastica, pressati e legati, ma ancora maleodoranti, possono arrivare a generare noie olfattive veramente rilevanti. A seconda di come gira il vento, è possibile che l’odore arrivi alla cittadina più vicina, dove la popolazione può insorgere, lamentarsi e denunciare l’impianto.
Il problema delle molestie olfattive, ha veramente assunto livelli di intolleranza tali, che il Governo italiano, su delega del Parlamento, ha pensato bene di infilare, un po’ a forza, un nuovo aggiornamento al Testo Unico Ambientale, al fine di dare un importante giro di vite all’annoso problema delle emissioni odorigene.
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Ora, immagino che anche tu, come ho fatto io, ti starai domandando: “…e se trattassi con degli appositi prodotti deodorizzanti, direttamente la balla di plastica mentre viene pressata?”. …perché no?
L’idea sarebbe simile a quella che utilizzo per trattare e deodorizzare i fanghi dei depuratori, prima del loro reimpiego in agricoltura o recupero in altre attività industriali. In questo caso però, trattandosi di plastica, invece di utilizzare prodotti biologici che mi metabolizzino le frazioni putrescibili, perché non impregnare gli imballaggi in plastica con uno specifico prodotto chimico neutralizzante?
La soluzione per la deodorizzazione delle balle di imballaggi in plastica
Detto fatto! La soluzione semplice, veloce, poco costosa oltre che estremamente efficace, è stata ideata e messa a punto dalla multinazionale leader in Germania, che da oltre 30 anni risolve con successo problemi di cattivo odore in tutto il mondo.
La tecnologia, si chiama Titration. Una piccola macchinetta dotata di una pompetta dosatrice, comandata da un PLC e sincronizzata il nastro trasportatore che alimenta l’impianto di pressatura degli imballaggi in plastica.
Il sistema è totalmente programmabile ed è tarato per nebulizzare, mediante un particolare ugello (posto alla fine del nastro trasportatore, in cima al pozzo di alimentazione della pressa), brevi impulsi di uno speciale prodotto liquido concentrato, il cui nome commerciale è EXAIR A-HR 50.
EXAIR A-HR 50 è uno specifico prodotto neutralizzante per cattivi odori, ad ampio spettro d’azione e caratterizzato da una straordinaria persistenza. Viene nebulizzato puro mediante brevissimi impulsi ad intervalli programmati. Il liquido va a bagnare gli imballaggi in plastica che via via, si accumulano nella camera di pressatura, formando su di essi una pellicola trasparente che nel tempo rilascia una speciale Molecola Attiva Neutralizzante.
Come agisce questa sistema?
Nell’articolo “Abbattimento Odori con Molecole Attive Neutralizzanti“, ho raccontato in dettaglio, come queste molecole agiscano, operando una reale Neutralizzazione Chimico-Fisica di quelle maleodoranti.
Giusto per richiamare brevemente il concetto, diciamo che si tratta di molecole attive, in grado di interagire elettrostaticamente con quelle maleodoranti, mediante un’azione specifica e diretta su di esse, capace di modificarne le proprietà chimico-fisiche ed eliminando di fatto la loro percettibilità olfattiva.
Cosa significa?
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In altre parole, andranno a creare così, una nuova molecola, che non sarà più quella maleodorante originaria, ma una diversa ottenuta dalla combinazione chimica delle due. La nuova molecola, questa volta, non sarà più capace di stimolare il sistema olfattivo, poiché verrà inibito l’insorgere di quell’impulso elettrico che permette al cervello di identificarne l’odore.
In pratica la loro deodorizzazione, avverrà mediante una trasformazione, da “molecole maleodoranti” a “molecole non-odoranti“.
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Conclusioni
Se hai già letto altri miei articoli, avrai notato quanto spesso sottolinei l’inadeguatezza di quei tanti sistemi che pretendano di combattere i cattivi odori, installando mega-impianti ultra-costosi, posti lontano, a valle di tutto.
La soluzione descritta in questo articolo è la riprova di quanto l’abbattimento odori sia un lavoro veramente di fino e che ragioni su parametri completamente differenti. Bisogna uscire un po’ dagli schemi soliti, soffermarsi un attimo a ragionare e vedrai che più spesso di quanto immagini, la soluzione è lì a portata di mano ed a prezzi estremamente più accessibili.
Ciao a presto.
Renato
Sono interessato ad approfondire l’argomento.
Opero come consulente con importanti società di rigenerazione
Salve Marco
Certo, quando vuole possiamo sentirci, per le informazioni che le servono.
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